Evitando discorsi logici

Evitando discorsi logici e
intellegibili, sfondo la barriera
oscura, che trova nella paura,
nell’ordine e nella morte il suo
culto. Esploro un linguaggio
sensibile nel quale
l’indeterminabile, l’imprevedibile,
l’infinito, sono vissuti penetrando il vivere.

Nella vitalita’ centrifuga, nella
mutevolezza, nell’emozione
nella profondita’, nel sentire la
vita fatta di contrasti e
impegno, mescolati all’universo.

Dove non esistono verita’, ma
eventi diversi che si susseguono
con la sola relazione
dell’intervallo che li divide. Per
questo ogni lavoro e’ un
momento a se stesso, cosi’ come la
materia, gli elementi che la
compongono e le sue immagini
fotografiche.

Riutilizzo il tutto nuovamente
in un modo attivo, per
altri lavori, moltiplicando,
intervenendo e riadattando, nel
dialogo con l’ambiente, non
escludo, il monologo.

Non privilegiando la posizione
temporale di un’opera alla sua
immagine o alla sua mutazione,
intendo annullare la
subordinazione che indica
contemporaneita’, anteriorita’ o
posteriorita’; che nella loro
diversita’ indicano la strada
imprevedibile e incontrollabile
della mia ricerca.