Sindrome d'oriente
Sindrome d'oriente cinque artisti
Fosco Maraini, Evelien la Sud, Marco Bagnoli,
Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini
a cura di Mauro Civai e jade Vlietstra
Cinque artisti che hanno esteso la loro ricerca a dimensioni differenti. La mostra oltre agli affreschi di Simone Martini "la maestà" e Ambrogio Lorenzetti "Il Buono e il cattivo Governo" nel museo Civico, vedrà esposte foto di Fosco Maraini, dieci sguardi di lama e quattro paesaggi, opere di Evelien La Sud, "fiume di cristallo, "cento mattoncini di cristallo con scarpine", opere di Marco Bagnoli "sonovasori" e "torre di tegole d'oro".
Fosco Maraini è guidato da un istinto, un impulso di straordinaria apertura spirituale e originalità culturale e scientifica, che porta ad avere l'atteggiamento giusto dell'uomo di fronte all'uomo nel tempo e enello spazio.
Evelien La Sud vive il mistero spaziale e filosofico come primoridale forza dell'arte che traduce in gestualità. Lei è un punto di incontro tra occidente e oriente, l'uno alla ricerca della propria identità, l'altro alla ricerca dell'identità nel tutto e forse questo incontro avvine oltre l'uomo.
Marco Bagnoli interpreta le speranze e le preoccupazioni di chi considera l'arte non una parvenza ma un linguaggio concreto, che si pone al servizio di una visione del reale, per esempio dell'identità artistica italiana, in relazione al "tutto" della storia.
Simone Martini nel 1315 termina "La Maestà" nella Sala del Mappamondo. Il trono è circondato da pali che sorreggono il baldacchino, e intorno ci sono le facce dei santi e degli anngeli che si trovano disposti in modo discontinuo, facendo percepire la spazialità.
E' spontanea l'associazione con la tradizione iconografica cinese, dove era molto comune nella "Predicazione del Buddha" la collocazione dei Bodhisattva con le aureole intorno ai pali che sorreggono il baldacchino.
L'affresco di Ambrogio Lorenzetti "il Buono e il Cattivo Governo" del 1338-40 nella Sala della Pace è molto innovativo per la sua rappresentazione dello spazio esterno e interno alle mura della città.
La naturalezza di Ambrogio è sorprendente. Fuori della cinta muraria c'è un uomo che porta un cappello mongolo. Nelle campagne le linee delle montagne sono una sopra l'altra enfatizzando l'infinità dello spazio.
Palazzo Pubblico Siena dal 31 marzo al 25 maggio 2001
catalogo edizione Gli Ori
Fosco Maraini, Evelien la Sud, Marco Bagnoli,
Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini
a cura di Mauro Civai e jade Vlietstra
Cinque artisti che hanno esteso la loro ricerca a dimensioni differenti. La mostra oltre agli affreschi di Simone Martini "la maestà" e Ambrogio Lorenzetti "Il Buono e il cattivo Governo" nel museo Civico, vedrà esposte foto di Fosco Maraini, dieci sguardi di lama e quattro paesaggi, opere di Evelien La Sud, "fiume di cristallo, "cento mattoncini di cristallo con scarpine", opere di Marco Bagnoli "sonovasori" e "torre di tegole d'oro".
Fosco Maraini è guidato da un istinto, un impulso di straordinaria apertura spirituale e originalità culturale e scientifica, che porta ad avere l'atteggiamento giusto dell'uomo di fronte all'uomo nel tempo e enello spazio.
Evelien La Sud vive il mistero spaziale e filosofico come primoridale forza dell'arte che traduce in gestualità. Lei è un punto di incontro tra occidente e oriente, l'uno alla ricerca della propria identità, l'altro alla ricerca dell'identità nel tutto e forse questo incontro avvine oltre l'uomo.
Marco Bagnoli interpreta le speranze e le preoccupazioni di chi considera l'arte non una parvenza ma un linguaggio concreto, che si pone al servizio di una visione del reale, per esempio dell'identità artistica italiana, in relazione al "tutto" della storia.
Simone Martini nel 1315 termina "La Maestà" nella Sala del Mappamondo. Il trono è circondato da pali che sorreggono il baldacchino, e intorno ci sono le facce dei santi e degli anngeli che si trovano disposti in modo discontinuo, facendo percepire la spazialità.
E' spontanea l'associazione con la tradizione iconografica cinese, dove era molto comune nella "Predicazione del Buddha" la collocazione dei Bodhisattva con le aureole intorno ai pali che sorreggono il baldacchino.
L'affresco di Ambrogio Lorenzetti "il Buono e il Cattivo Governo" del 1338-40 nella Sala della Pace è molto innovativo per la sua rappresentazione dello spazio esterno e interno alle mura della città.
La naturalezza di Ambrogio è sorprendente. Fuori della cinta muraria c'è un uomo che porta un cappello mongolo. Nelle campagne le linee delle montagne sono una sopra l'altra enfatizzando l'infinità dello spazio.
Palazzo Pubblico Siena dal 31 marzo al 25 maggio 2001
catalogo edizione Gli Ori