Semifonte
Dedale e Icaro, sei artisti e sei architetti per il territorio, 1995
a cura di Lara Vinca Masini
La Cupola di San Michele Arcangelo:
artista Evelien La Sud e Architetto Raimondo Gramigni
SEMIFONTE PARCO DI EREDITA’ PAESAGGISTICA
Terra della delle muse, dee del canto, delle arti e delle scienze
di Evelien La Sud
Camminando tra le coltivazioni che fanno la bellezza di questo paesaggio, si intrecciano i germogli di una forza collettiva. L’ultimo incontro non é con un simbolo ma con un essere in carne ed ossa come noi.
Saremo in grado di raccogliere l’eredità paesaggistica di questi uomini? Questa importante eredità paesaggistica prodotta dal mondo contadino, può essere per la popolazione una garanzia d’identità culturale, una fonte viva, un sostegno per nuove idee.
Vedo nella libertà di concezione, la caratteristica più marcata dell’organizzazione territoriale della Toscana. La Toscana, costruita a dimora con secolare saggezza, offre un’origine, riferisce fatti straordinari attraverso molteplici contatti, secondo ritmi diversi e indipendenti l’uno dall’altro.
Rifiutando di attribuire al tempo e alla storia un senso che in qualche modo consente un giudizio dal punto di vista dell’uomo e del suo destino, si amplifica la dimensione, che spontaneamente rivela i sensi, le necessità ed i desideri. Coltivare la terra come necessità primaria, è una forma interiore di sapere percettivo. Le fantasiose elaborazioni degli elementi originari, esprimono una loro verità, verità che a volte fa male, è vero: sopravvivenza in un passato faticoso, precario, difficile, ma anche fatto di tradizioni, rituali, feste, solidarietà e tenerezza. La mano che lavorava queste terre sembra ubbidire ad una tradizione leggendaria, la gioia degli uomini e la loro terra d’origine, sorgenti, alberi, campi e sentieri antichi, che paiono fuori dal tempo; qui sopravvivono ancora, i gesti quotidiani che sono sapientemente impregnati nel territorio. Un respiro consapevole, modula il futuro, nel senso di profonda consonanza dell’uomo e dell’universo, con l’unità che insieme li stringe e li ordina. Ritornare nel passato come orientamento, mostra le diverse aperture al divenire nel futuro che sono imprevedibili, non predeterminabili. L’influsso e le combinazioni del sensibile e immateriale, intrecciano relazioni in un accadere che e’ per sua natura misterioso. La convivenza di una storia molteplice, dove nessuno e’ egemone sull’altro, costruisce la trama che da il senso d’eterno alla Toscana.
Con il progetto "Semifonte parco di eredità pesaggistica”, propongo un sentiero ad anello con nove “luoghi di diletto” per sostare; un richiamo, per riflesso di permanenza che con i segni dei tempi dalle differenze di vario ordine, semplicemente si aggiunge a tutto quello che nei secoli trascorsi ha giocato il proprio destino.
cfr. La Cupola di San Michele Arcangelo, progetti per Semifonte, pp 61-71, atti del convegno, 13 Febbraio 1999
clik PDF BOOK, La Cupola di San Michele Arcangelo
a cura di Lara Vinca Masini
La Cupola di San Michele Arcangelo:
artista Evelien La Sud e Architetto Raimondo Gramigni
SEMIFONTE PARCO DI EREDITA’ PAESAGGISTICA
Terra della delle muse, dee del canto, delle arti e delle scienze
di Evelien La Sud
Camminando tra le coltivazioni che fanno la bellezza di questo paesaggio, si intrecciano i germogli di una forza collettiva. L’ultimo incontro non é con un simbolo ma con un essere in carne ed ossa come noi.
Saremo in grado di raccogliere l’eredità paesaggistica di questi uomini? Questa importante eredità paesaggistica prodotta dal mondo contadino, può essere per la popolazione una garanzia d’identità culturale, una fonte viva, un sostegno per nuove idee.
Vedo nella libertà di concezione, la caratteristica più marcata dell’organizzazione territoriale della Toscana. La Toscana, costruita a dimora con secolare saggezza, offre un’origine, riferisce fatti straordinari attraverso molteplici contatti, secondo ritmi diversi e indipendenti l’uno dall’altro.
Rifiutando di attribuire al tempo e alla storia un senso che in qualche modo consente un giudizio dal punto di vista dell’uomo e del suo destino, si amplifica la dimensione, che spontaneamente rivela i sensi, le necessità ed i desideri. Coltivare la terra come necessità primaria, è una forma interiore di sapere percettivo. Le fantasiose elaborazioni degli elementi originari, esprimono una loro verità, verità che a volte fa male, è vero: sopravvivenza in un passato faticoso, precario, difficile, ma anche fatto di tradizioni, rituali, feste, solidarietà e tenerezza. La mano che lavorava queste terre sembra ubbidire ad una tradizione leggendaria, la gioia degli uomini e la loro terra d’origine, sorgenti, alberi, campi e sentieri antichi, che paiono fuori dal tempo; qui sopravvivono ancora, i gesti quotidiani che sono sapientemente impregnati nel territorio. Un respiro consapevole, modula il futuro, nel senso di profonda consonanza dell’uomo e dell’universo, con l’unità che insieme li stringe e li ordina. Ritornare nel passato come orientamento, mostra le diverse aperture al divenire nel futuro che sono imprevedibili, non predeterminabili. L’influsso e le combinazioni del sensibile e immateriale, intrecciano relazioni in un accadere che e’ per sua natura misterioso. La convivenza di una storia molteplice, dove nessuno e’ egemone sull’altro, costruisce la trama che da il senso d’eterno alla Toscana.
Con il progetto "Semifonte parco di eredità pesaggistica”, propongo un sentiero ad anello con nove “luoghi di diletto” per sostare; un richiamo, per riflesso di permanenza che con i segni dei tempi dalle differenze di vario ordine, semplicemente si aggiunge a tutto quello che nei secoli trascorsi ha giocato il proprio destino.
cfr. La Cupola di San Michele Arcangelo, progetti per Semifonte, pp 61-71, atti del convegno, 13 Febbraio 1999
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